“E’ una verità universalmente riconosciuta che ora viviamo in un mondo in rete, in cui tutti e tutto sono collegati. Il corollario è che le tradizionali strutture gerarchiche – non solo gli stati, ma anche chiese, partiti e corporazioni – si trovano in vari stati di crisi e declino”. Così scrive Niall Ferguson.

Una rivoluzione che spaventa

L’avvento della rete e del mondo social ha rappresentato e sta rappresentando, in effetti, una rivoluzione epocale…ma non è detto che le rivoluzioni siano sempre positive: esseri umani in simbiosi con gli schermi degli smartphone e incapaci di dialogare, cybertruffe, intromissioni nelle campagne politiche per influenzare il voto, cyberbullismo… se si osservano questi e mille altri aspetti, l’avvento della rete per certi versi spaventa.

Ma la storia dimostra che l’uomo è stato quasi sempre in grado di reagire ai suoi grandi errori, dunque è auspicabile che i prossimi anni porteranno miglioramenti e aggiustamenti alle storture generatesi.

Ciò che invece si spera evolva sempre più in senso positivo sono i grandi ed innegabili benefici apportati dalla rete e dal mondo social, come, solo per citare un esempio, un accesso all’informazione ed al sapere decisamente diffusi e democratici, oppure la riscoperta, in chiave tecnologica, di alcuni valori via via scomparsi.

La riscoperta di antichi valori in campo assicurativo: la mutualità…social!

Nell’ambito di queste ultime evoluzioni positive, va assolutamente inserita la possibilità che la rete e le piattaforme tecnologiche stanno offrendo al mondo assicurativo, rendendo possibile un ritorno all’originario spirito mutualistico dell’assicurazione. Da un punto di vista tecnico tale “ritorno all’antico” si realizza grazie al peer-to-peer.

Con il concetto di assicurazione peer-to-peer si punta alla creazione di gruppi virtuali (cerchie) che condividono un obiettivo: se nessuna delle persone facenti parte della cerchia apre un sinistro (o se, comunque, presentano una bassa sinistrosità), parte dell’importo pagato per l’assicurazione viene restituito ai componenti del gruppo a fine anno.

Di fatto il peer-to-peer assegna, appunto, una nuova valenza ad uno degli originari principi fondanti delle assicurazioni, ossia l’associazione di più persone con finalità di mutua assistenza.

Tale modello ha inoltre una notevole valenza “social” (nel senso originario del termine) poiché rende controproducenti le frodi e i risarcimenti di piccola entità.

Benvenuti nel futuro delle Assicurazioni!