Ultimamente nell’ambito insurtech si sente sempre più spesso parlare di Blockchain. Noto anche che 3 persone su 4 che usano questa parola lo fanno perché “fa molto figo e non impegna” ma se gratti sotto la superficie sanno ben poco di cosa stanno parlando.
Ora, che faccia figo può anche essere vero, che non impegni invece no. Perché la blockchain è una cosa seria, che può avere ricadute anche pesanti nei settori finanziario e assicurativo (ma non solo).
In questo post cerchiamo quindi di spiegare cos’è la “Blockchain” come se la stessimo raccontando alla nostra nipotina, anche perché la “keep it simple rule” è sempre una buona cosa quando si tratta di cose complesse.
Il signor Rossi e la compravendita del trattore
Immaginate di incontrare per la prima volta una persona, ad esempio un rappresentante di macchine agricole che avete contattato per acquistare un trattore. Siccome viene da fuori città vi incontrate in un bar, questa persona si presenta con il nome di Beppe Rossi, vi stringete la mano, prendete un caffè e parlate di macchine agricole per circa un’oretta.
In questo schema vi state muovendo in un contesto standard e le informazioni di cui disponete sono quelle che vi ha fornito il sig. Rossi. In altre parole vi state “affidando” alla bontà e onestà della persona che avete di fronte.
Ora, immaginate di poter avere un telecomando in mano che nel giro di una frazione di secondo possa confrontare le informazioni che vi sta fornendo il sig. Rossi con una serie di fonti diverse. La prima è l’anagrafe, che vi comunica che in realtà il signore si chiama “Giuseppe Rossi”. La seconda è l’Enel, che notifica il fatto che il sig. Rossi ha due bollette in arretrato. La terza è l’Enasarco, che vi comunica che il sig. Rossi in realtà non ha una posizione previdenziale aperta presso di loro. La quarta il panettiere sotto casa del sig. Rossi che vi dice che si tratta di una persona sempre molto gentile e disponibile. Infine un incrocio con tutte le principali piattaforme di compravendita di macchine agricole, che vi confermano che il prezzo del trattore è del 20% sopra la media del prezzo previsto per quel modello.
Quello che ho appena costruito è uno schema blockchain, dove i vari nodi (l’anagrafe, l’Enasarco, il panettiere) forniscono dei dati in risposta a una specifica richiesta, la quale può dare conferma a procedere oppure “bloccare” il segnale. In questo senso la blockchain (“catena di blocchi” in italiano) costruisce una rete capace in modo molto più efficace di individuare mancate corrispondenze, frodi, insolvenze ecc.
In sintesi il signor Rossi sarà anche una persona gentile e disponibile, ma ben poco affidabile e solvibile.
Quali sono dunque i vantaggi della blockchain?
Il primo ed evidente beneficio nel settore assicurativo è quindi la potenziale riduzione di truffe e corruzione. Con la blockchain tutte le operazioni che avvengono, e tutte le informazioni fornite, possono essere verificate e tracciate. È alquanto improbabile infatti che un malintenzionato corrompa tutti i nodi della rete perché questa è, come si suol dire, “distribuita”.
Tornando all’esempio, vuol dire che potrai anche corrompere il data-base dell’Enasarco, ma è molto improbabile che tu riesca al contempo ad hackerare il server dell’Enel così come la banca dati dell’anagrafe. Quindi comunque tu provi a girarti, troverai un “blocco” pronto a sbugiardarti.
Esempi di aziende che si stanno muovendo in quest’ambito sono Dynamis, una startup americana che ricalcando i modelli di assicurazione peer-to-peer crea coperture per persone disoccupate. Il sistema usa i social network (ormai fonte gigantesca da cui trarre informazioni, conosco già un paio di persone che si sono fatte scaricare da fidanzato/a per un incrocio di dati “alla blockchain” sui social 🙂 ) per verificare lo status effettivo della persona che richiede il sussidio di disoccupazione.
Un’altra realtà è Fatcom, un sistema che aiuta le aziende a verificare e controllare informazioni e dati attraverso la blockchain tramite i cosiddetti “oracle”, ovvero gli strumenti che fanno da collegamento tra gli smart contract (i contratti stipulati grazie alla blockchain) e il mondo esterno.
Dubbi e perplessità sulla blockchain
Tuttavia esistono ancora molti dubbi sull’effettiva efficacia di questi modelli. Se in linea teorica l’esempio del rappresentante di trattori può funzionare perfettamente, i modi in cui il meccanismo può incepparsi sono centinaia.
In primis il telecomando che tenete in mano mentre parlate con il sig. Rossi. Chi lo costruisce? Dove viene conservato? Con quale linguaggio è programmato? In che modo comunica con gli altri nodi?
In secondo luogo, quali nodi saranno disposti a dare accesso alle proprie informazioni? Siamo sicuri che l’Enasarco vorrà fornire le informazioni su Beppe Rossi al vostro telecomando? E se anche fosse, in che lingua comunicherebbero? Sarebbe la stessa lingua con cui comunicherebbe con l’Enel?
La stessa McKinsey in un recente report chiamato “Blockchain in insurance – opportunity or threat?” ha dichiarato come nutra diversi dubbi sulla scalabilità del modello.
Staremo a vedere, per ora speriamo di aver fatto un po’ più di chiarezza su cosa significa e cos’è questa famosa Blockchain a beneficio di tutti, per favorire una riflessione più diffusa e aperta sul tema.
I francesi dicono “ce qui se conçoit bien s’énonce clairement” (ciò che si padroneggia bene si enuncia chiaramente).
Et voilà!