Ogni avvocato è responsabile delle proprie azioni. Come tutti, un avvocato è tenuto a rispettare le leggi civili ma non si tratta solo di questo: tra l’avvocato e il cliente vi è un rapporto contrattuale che, se non dovesse essere rispettato, porta delle conseguenze.

In generale, la responsabilità dell’avvocato si suddivide tra una serie di obblighi rivolti alla propria categoria di riferimento (responsabilità disciplinare, che scatta ad esempio se non hai una polizza RCP avvocato) e la responsabilità professionale. Per capire le implicazioni di quest’ultima è fondamentale comprendere il rapporto tra cliente e avvocato.

Avvocato e assistito: un contratto

L’avvocato ha un compito ben preciso: supportare e difendere gli interessi del proprio assistito in cambio di un compenso (la parcella). Questo è un contratto, sottoscritto dal cliente stesso, ed è vincolante per entrambe le parti coinvolte.

In particolare, per l’avvocato vi è il cosiddetto dovere di diligenza, come riportato dall’art. 1176 c.c, cioè il rispetto delle prestazioni lavorative concordate.

Questo non significa che l’avvocato deve far vincere a tutti i costi la controversia al suo assistito ma significa che deve assicurare che darà supporto adeguato, prestando le proprie capacità intellettuali al proprio cliente. Detto con altri termini, il mestiere dell’avvocato, a differenza di altre figure professionali, non impone l’obbligazione di risultato ma bensì l’obbligazione di mezzi: l’avvocato, in pratica, viene pagato per compiere un’attività, a prescindere dal risultato finale, il cui raggiungimento non può essere garantito a priori.

Tenendo conto di questo e considerando l’attività principale svolta da un avvocato – la difesa degli interessi del proprio cliente – si potrebbe dire che la strategia adottata da un avvocato dovrebbe essere insindacabile: l’avvocato deve, semplicemente, fare tutto il possibile per ottenere il miglior risultato possibile per il proprio assistito.

Questo è sempre valido a meno che non vi siano state violazioni o scelte palesemente incongruenti rispetto agli obiettivi concordati con il proprio assistito. Ed è qui che entra in gioco la responsabilità dell’avvocato.

Responsabilità Professionale dell'avvocato: di cosa si tratta?

Quando diventa “responsabile” un avvocato?

Compreso come si configura il rapporto tra l’avvocato e il proprio cliente, ora possiamo addentrarci sul tema chiave di questo articolo: quand’è che un avvocato può essere considerato responsabile di un determinato danno a un cliente?

Un avvocato, innanzitutto, può essere chiamato a rispondere di eventuali errori o inadempienze contrattuali ma starà al cliente dimostrare che vi è stato un errore.

Per farlo, quest’ultimo dovrà quindi dimostrare:

  • Che tipo di danno ha subito e quali conseguenze (economiche e non solo) derivanti dal comportamento errato da parte dell’avvocato vi sono state.
  • Quale è il nesso causale che lega il danno subito con la condotta dell’avvocato.
  • Se il risultato potesse essere effettivamente raggiunto, cioè dimostrare che, se l’avvocato avesse mantenuto una condotta diligente, sarebbe stato possibile raggiungere il risultato. In caso contrario, il tutto decade.

Parlando di responsabilità dell’avvocato è utile anche fare una breve digressione sulla colpa grave e il dolo, con riferimento all’articolo 2236 del codice civile.

Quando scatta la “colpa grave”?

Visto quanto sopra, potrebbe essere interessante approfondire il caso della colpa grave. In linea di massima, dipende tutto dalla valutazione della gravità dell’errore, valutazione che spetta a un giudice.

Come ricorda una sentenza del 2016, se la prestazione offerta dall’avvocato riguarda problemi particolarmente complicati, “la responsabilità del professionista è attenuata, configurandosi, secondo l’espresso disposto dell’art. 2236 c.c., solo nel caso di dolo o colpa grave, con conseguente elusione nell’ipotesi in cui nella sua condotta si riscontrino soltanto gli estremi della colpa lieve”.

Insomma: tutto dipende dal caso concreto e dalla valutazione giuridica finale, un’incertezza che molti vorrebbero fosse definita in modo più chiaro e meno aleatorio. D’altra parte qualsiasi sia il tipo di responsabilità a cui tu, avvocato, potresti andare incontro, dovresti seriamente sottoscrivere una polizza professionale per gli avvocati…e non solo perché è obbligatoria per legge!

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